No. non voglio parlarvi del film di Checco Zalone...
La bella giornata è quella che ho passato sabato scorso, bella dal punto di vista metereologico e motociclistico...
A dire il vero, a casa mia c'era il nebbione, di quello bastardo che ti entra nelle ossa e ti si attacca alla visiera e non vedi una mazza. Ma come al solito, l'astinenza da moto ( parliamo di 2 settimane senza toccare il KLE...), la costante lettura sulla tazza di svariate riviste del settore e la settimana lavorativa da "smaltire", compongono una miscela esplosiva che mi porta a vedere il sole anche quando non c'è, a farmi pensare ( da dentro casa) che in fondo non fà così freddo, che nel 2012 c'è la fine del mondo e per cui non c'è tempo da perdere.
Dieci minuti per vestirmi, poi zaino in spalla e si parte.
Come da copione, i primi km li passo o con visiera aperta beccandomi tutta la nebbia in faccia, o con visiera chiusa e dito tipo tergicristallo ma non và molto meglio... Comincio a pensare che 'sta uscita è stata un'idea del kaiser, che era meglio poltrire sul divano invece che andare in giro a mangiare la nebbia. Tengo duro.
Passo via il Lago di Varese. La nebbia comincia a diradarsi. Un bel sole caldo illumina i monti che si affacciano sulla Valcuvia e mi torna il sorriso. Percorro un pezzo di valle, poi lascio la via principale e prendo una stradina asfaltata che si arrampica sulla montagna. La stradina è stretta, 2 macchine ci passano a fatica, l'asfalto è sbiancato di sale. Le esse e i tornanti si alternano rapidi, "piff paff" come dicono i francesi, nelle staccate alleggerisco il posteriore e accenno l'intraversata. Arrivo nella parte alta e cominciano i panorami: rallento l'andatura, visiera aperta, una temperatura così a gennaio è oro...
Ma dura poco: entro fra le montagne, il sole sparisce e la temperatura è di nuovo polare.
Arrivo a un bivio e prendo un'altra stradina che sale al rifugio. La stradina è mal messa, pezzi d'asfalto saltati via formano dei larghi crateri, molti rami giacciono a terra e sbattono contro il paracoppa. Si passa in mezzo a dei ruderi abbandonati. Arrivo lì di slancio e mollo il gas: il borbottio in rilascio rimbomba sulle pareti dei ruderi con un bel suono profondo ( mi piace quando fà così...)
Arrivo al rifugio, entro a bermi un caffettino. Sono l'unico cliente. Scambio due chiacchiere con la proprietaria, poi esco a gustarmi il panorama e mi godo il momento...
Comincia la parte di sterro: all'inizio il terreno è ghiaioso smosso, non troppo impegnativo ma neanche facile. Il problema è che sono vestito come un'eschimese e comincio a sudare di brutto.
Dopo un paio di km lo sterro comincia a essere un pò più battuto. Ci sono dei muretti che si affacciano sul dirupo, con vista Lago Maggiore immerso nella nebbia bastarda e sulle montagne circostanti. Mi fermo e faccio qualche foto. Tolgo uno dei due pile che indosso perchè sto schiattando...
Arrivo a uno scollinamento con bivio. Mi fermo a bere e poi riparto. Lo sterro riprende a salire, il fondo è di sassoni piantati nel terreno. Questa è una vecchia strada militare, una volta per di qua ci portavano su i cannoni...
Passo nella parte più in ombra e cominciano i problemi: torrenti di ghiaccio invadono la strada per tutta la sua larghezza, roba da pattinarci sopra.Tocca fare dietrofront.
Aspetterò il disgelo, per risalire ancora fin quassù.
Edited by klast - 23/1/2011, 01:57